Descrizione del quadro

Il quadro è pervaso da un tripudio di colori, dal verde profondo al rosa pastello, fino all’arancione intenso. Queste tonalità creano sulla tela motivi intrecciati che ricordano una giungla selvaggia e, al contempo, qualcosa come un caos in armonia. L’artista non ha risparmiato la pittura, utilizzando tecniche come il dripping e l’impasto, che conferiscono all’opera una matericità tridimensionale. È una vera bomba di colore, piena di schizzi, come se qualcuno volesse ridare vita a una tela inerte. L’atmosfera dell’opera è misteriosa; si percepisce una tensione quasi tangibile, come la luce spenta prima di una grande sorpresa. Emana inquietudine e curiosità, invitando lo spettatore a guardare più a fondo. Forse è un luogo magico? Il dipinto spinge a domandarsi che cosa si celi dietro queste esplosioni di colore, come un segreto da scoprire nel gioco del cucù. Le emozioni che possono accompagnare la visione di quest’opera sono miste. Da un lato, la gioia, derivante dalla vitalità dei colori impiegati; dall’altro, una sorta di nostalgia, come se quelle forme ricordassero sogni o ricordi dimenticati da tempo. Personalmente ho avuto la sensazione di poter trascorrere ore chiedendomi che cosa si nasconda in quel groviglio di colori. È come un rompicapo visivo. Il dipinto può essere interpretato in molti modi: alcuni vi vedono caos e frastuono, altri invece una quiete che scaturisce dall’infinita espansione della natura. L’astrazione consente una libera interpretazione, in cui ognuno può ritrovare qualcosa di proprio. Forse è una foresta smarrita, piena di misteri? Per me è un caleidoscopio di emozioni che cattura lo sguardo e non permette di distoglierlo neppure per un istante.